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La UNI EN ISO 14001 per l’efficace prevenzione dei reati previsti al d.lgs. 231/01

Pubblicato da Andrea Zaccagnini
La UNI EN ISO 14001 per l’efficace prevenzione dei reati previsti al d.lgs. 231/01

Il decreto legislativo 231 del 08/06/2001 ha apportato una rivoluzione significativa, andando a disciplinare i reati commessi dalle persone giuridiche.

Nonostante l’entrata in vigore da oltre 20 anni, il d.lgs. viene continuamente aggiornato con significative modifiche in merito alla tipologia di reato commesso dalla persona fisica in favore dell’Ente e quindi, di conseguenza, sanzionabile dallo stesso.

Tra i vari reati presupposto sanzionati dal d.lgs. 231, sono presenti anche i reati ambientali, i quali vengono sanzionati sia sul testo unico ambientale, d.lgs. 152/2006, sia sul c.p. a partire dal 2015 con l’introduzione dei cosiddetti ecoreati.

Il maggiore rischio per l’ente è il sequestro preventivo a seguito di contestazione dell’illecito ambientale a beneficio della persona giuridica: tale misura, infatti, può danneggiare gravemente l’organizzazione aziendale creando un fermo, a tempo indeterminato, dell’attività svolta.

Secondo quanto previsto dall’art. 6 del d.lgs. 231/01, l’ente non risponde qualora possa provare di avere adottato un organo di vigilanza opportunamente strutturato e della contestuale adozione delle procedure alla prevenzione dei reati contestati. Tra i vari strumenti a disposizione dell’azienda e dell’organo di vigilanza possono essere utilizzati efficacemente i sistemi di gestione ambientale.

Le ISO (International Standard Organization), sono standard di gestione che abbracciano diverse tematiche: tra di esse è presente la norma 14001 che riguarda i sistemi di gestione ambientale. La UNI EN ISO 14001, arrivata alla revisione del 2015, consente all’azienda di analizzare, nel dettaglio, tutti i processi che hanno rilevanza ambientale e che devono essere attenzionati al fine di perseguire la tutela dell’ambiente e del rispetto della normativa vigente.
L’analisi ambientale iniziale, strumento chiave dei sistemi di gestione ambientale consente di valutare i processi rischiosi per l’ambiente: questo sistema è un utile supporto al risk assesment per realizzare il Modello Organizzativo Gestionale realizzato secondo i canoni dei sistemi 231.

L’analisi ambientale considera i fattori di rischio, per l’ambiente, e le relative misure di mitigazione dalle quali scaturiscono opportune procedure e modelli di operativi a cui l’azienda si soggetta, volontariamente, al fine di risultare compliant in merito alla normativa ambientale: questo permette di prevenire fattispecie di illecito che potrebbero danneggiare l’ente.

L’adozione di procedure e modelli, seppur legati ai sistemi di gestione ambientale, favoriscono l’azienda anche sotto un profilo di tutela dai reati di rilevanza per la persona giuridica: condizione fondamentale, infatti, per evitare che l’ente risponda di eventuali illeciti, è l’adozione del modello e delle relative procedure che dimostrino come l’azienda abbia cercato di prevenire i reati contestati. La sorveglianza continua da parte dell’azienda, con tanto di organismo di certificazione esterno che verifica periodicamente l’adozione delle procedure secondo i dettami della UNI EN ISO 14001, consente di dimostrare con efficacia le misure preventive utilizzate dall’ente.

Le parole chiave per un’efficace tutela aziendale sono quindi valutazione ambientale e valutazione rischi ambientali derivanti dall’attività svolta: insieme ad un MOG efficace questi strumenti, in mano all’organismo di vigilanza consentono di tenere sotto controllo l’operato aziendale e tutelare l’ente da vari illeciti commessi da persone fisiche.
 

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