Rifiuti edili – prontuario e registrazioni
I rifiuti nell’edilizia rappresentano la metà dei rifiuti speciali prodotti in Italia, secondo quanto riportato della relazione ISPRA 2021.
L’incidenza ormai della gestione rifiuti nei costi dell’attività edile è innegabile, motivo per il quale è opportuno procedere con opportune strategie di valorizzazione dei materiali da dismettere.
Anzitutto, quando si effettuano dei piani di dismissione immobili sarà necessario valutare una demolizione selettiva: dividere i materiali in flussi valorizzabili sarà funzionale al risparmio.
I metalli saranno da separare in origine per ricevere opportune valorizzazioni dai propri fornitori. È fondamentale evitare, tuttavia, di ricorrere a soggetti non autorizzati alla gestione rifiuti: seppur pagato, un rifiuto rimane tale e la sua gestione prevede abilitazioni ed autorizzazioni.
La separazione dei materiali, inoltre, prevede cospicui risparmi: i materiali inerti, sono tra i rifiuti maggiormente economici nel mercato rifiuti, motivo per il quale vanno separati il più possibile per evitare di mescolarli con altri rifiuti.
Contestualmente, materiali come plastica e legno, possono essere separati già in fase di demolizione onde evitare la possibilità di mancato recupero causando un danno sia sotto un profilo economico sia sotto un profilo di valorizzazione ambientale.
Importante è importante anche separare i sacchi dei prodotti utilizzati, bombolette ed altro dai rifiuti misti, in quanto spesso contengono caratteristiche di pericolo e potrebbero creare una partita di rifiuti pericolosi, aumentando i costi vertiginosamente.
Oltre a strutturare un apposito deposito temporaneo è fondamentale anche prevedere la corretta registrazione dei rifiuti nell’apposito registro carico scarico al fine di evitare sanzioni e rovinare il lavoro di contenimento spese svolto dall’azienda.
Fortunatamente, sono previste apposite agevolazioni per le imprese edili: come da nota ISPRA 2016, le aziende edili possono registrare unicamente i rifiuti pericolosi, solo per quelli prodotti esclusivamente dall’attività stessa.
Tuttavia, attenzione a gestire queste esclusioni poiché devono essere gestiti come tali.
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